Mangiare un boccone
Non c’è niente di più soddisfacente per un siciliano di mangiarsi ‘n muccuni ‘i pani ccu du olivuzzi niuri (un boccone di pane con due olivette nere). Già il sostantivo muccuni aggiunge un maggiore pregio al semplice significato di “boccone”, coniugando l’attributo di piccolo con quello di desiderabile.
Il verbo ammuccari, poi, acuisce ulteriormente questa caratteristica, in quanto conferisce al vocabolo proprio quel senso di goduria e quasi di ingordigia che viene dal gustare un cibo che ci piace molto; infatti, dire “M’amuccai un beddu arancinu!” rende meglio l’idea rispetto a “Ho mangiato un buon arancino”.
Ma stai attento! Se qualcuno ti definisce un ammucca lapuni, non vuole dire che ti piace mangiare le grosse api; vuole dire che sei un credulone, uno che si meraviglia di fronte a qualsiasi frottola gli si voglia propinare, restando scioccamente a bocca aperta, con il rischio di ingoiare qualche malcapitato insetto di passaggio.
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